Roma, 28 agosto 2025 – ConFederSicurezza e Servizi, insieme alle Associazioni aderenti UNIV, ANIVP, ANI Sicurezza e AISeM, ha inviato una nota al Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza – e ad Accredia per evidenziare alcune problematiche applicative emerse durante gli audit sugli Istituti di Vigilanza.
In particolare, le Associazioni denunciano casi in cui, pur avendo adempiuto a tutte le prescrizioni normative e ministeriali, gli Istituti non riescono ad ottenere le autorizzazioni necessarie da parte delle Prefetture o degli Ispettorati territoriali del MIMIT. Tale situazione comporta, in fase di verifica, l’elevazione di “non conformità” a carico degli Istituti, con il rischio di sospensione della certificazione, nonostante la mancata responsabilità degli stessi.
Esempi critici riguardano:
Secondo ConFederSicurezza, queste dinamiche generano un “cortocircuito” tra norme, prassi amministrative e procedure di Accredia, con effetti penalizzanti per gli Istituti, che risultano essere “l’anello debole” della filiera.
ConFederSicurezza richiama lo spirito della riforma del 2008 e del D.M. 115/2014, concepiti per favorire meccanismi di autocertificazione e semplificazione, non per trasformare il sistema di audit in un duplicato dei controlli di polizia già svolti dalle Questure.
Per questo, viene proposta l’adozione di una lettura più equilibrata delle anomalie riscontrate, qualificandole come “criticità” piuttosto che “non conformità”, così da consentire la necessaria dialettica istituzionale senza penalizzare ingiustamente gli operatori.
ConFederSicurezza e le Associazioni aderenti sottolineano l’urgenza di un intervento chiarificatore e chiedono un incontro con le amministrazioni competenti per affrontare in maniera costruttiva la questione.
In allegato la nota in commento