La Presidente di UNIV Anna Maria Domenici ha rappresentato il comparto della sicurezza privata al convegno “Diritto della sicurezza e sicurezza dei diritti nell'anno Giubilare” del 25 Giugno presso la Chiesa di San Silvestro al Quirinale, un appuntamento di alto profilo che ha visto alternarsi al pulpito, tra gli altri, il Vicepresidente alla Camera Giorgio Mulè e le più alte cariche di sicurezza della Capitale, dal Prefetto Lamberto Giannini al Questore Roberto Massucci.
Il concetto di sicurezza come responsabilità diffusa è stato declinato dal Vicepresidente Mulé partendo da quella forma di “inversione dell'onere della prova” che porta oggi ad una sorta di presunzione di colpevolezza avverso le Forze dell'Ordine. La risposta, ha concluso l'On. Mulè, sta a monte: occorre educare a tutti i livelli al rispetto di chi rappresenta lo Stato.
Il Prefetto Giannini si è soffermato sul tema dell'aspirazione alla scalata criminale, che attrae sempre più giovani con il miraggio di facili guadagni. La battaglia contro il crimine si vincerà solo, ha continuato il Prefetto, quando delinquere perderà il suo potenziale attrattivo e quando le FFOO non saranno più costrette a doversi difendere per aver messo in campo degli atti dovuti.
Il Questore Massucci, nel ripercorrere i momenti di maggior tensione vissuti nei tre eventi giubilari di cui ha avuto la responsabilità dal 2015 ad oggi, ha ricordato che gestire eventi di questa portata richiede un ulteriore irrobustimento dell'amicizia istituzionale per rispondere alle emergenze, ma che la chiave del successo resta la prevenzione. È quindi essenziale allargare questo “dialogo amicale” a giovani, imprese e cittadini.
La Presidente di UNIV Anna Maria Domenici ha poi ricordato che per il 71,3% degli italiani vedere una divisa di sicurezza privata genera un senso di rassicurazione e che il 73,5% dichiara di avere fiducia nelle guardie giurate (fonte UNIV-Censis). Perché allora, ha chiesto Domenici, non si pagano adeguatamente i servizi? Perché possono servire 6 mesi per abilitare un operatore? E perché mancano adeguati meccanismi di revisione prezzi nelle gare d’appalto, a fronte di un rinnovo del CCNL della vigilanza privata che ha aumentato il costo del lavoro del 40%?
Domande di sicuro interesse per chi ha scritto il “Manuale di Pubblica Sicurezza” edito da UTET-IPSOA e da oggi disponibile nelle librerie. I curatori Luca Della Ragione (G.i.p. Tribunale di Napoli, Università “Federico II” di Napoli), Domenico Antonio Scala (già DiGe della Polizia di stato, Prof. Università Sapienza, Viterbo, UNINT, UniMarconi) e Pierluigi Zarra (Comm. Polizia di Stato, già Avvocato del Foro di Roma, Università di Foggia e Siena), hanno dato qualche risposta. Hanno fatto loro eco, coordinati da Elisabetta Migliorelli (Raidue), illustri giuristi come Piergiorgio Della Ventura (Pres. Sez riunite in sede giurisdizionale della Corte dei Conti); Antonio Marra (Consigliere del Consiglio di Stato), Vincenzo Blanda (Consigliere TAR Puglia – Bari) e Gaetana Natale (Avvocato dello Stato). Le conclusioni erano affidate ad Alessandro Sterpa, Prof. associato in Istituzioni di diritto Costituzionale Università “Tuscia” di Viterbo, e Leonardo Mazza, già Ordinario di Diritto penale presso l'Università di Siena.
In foto: L'Avv. Sergio Meucci, Presidente dell'Associazione Culturale Lex et Ars organizzatrice dell'incontro, consegna ad Anna Maria Domenici il premio per l'impegno profuso da UNIV a favore della sicurezza