03 giugno 2025


 "Potremmo, ma non possiamo": il comparto sicurezza privata rischia il blocco  

La crescita della richiesta di vigilanza privata si scontra con ostacoli normativi e tempi insostenibili 

Dagli uffici milanesi di Confedersicurezza, in Corso Venezia, arriva un segnale d’allarme che riguarda l’intero comparto della sicurezza privata: la richiesta di servizi di vigilanza armata è in costante aumento, in Lombardia come in tutta Italia, ma il settore rischia il blocco a causa delle lentezze burocratiche. 

"Oggi in Italia operano oltre 50.000 addetti alla vigilanza armata – dichiara Paolo Uniti, Segretario Generale di ConFederSicurezza Confcommercio – ma per soddisfare l’attuale domanda servirebbero almeno 65.000 professionisti formati e qualificati. La difficoltà non sta solo nella selezione, ma soprattutto nei tempi necessari per rendere operativo il personale assunto"

Una criticità che coinvolge direttamente il sistema delle autorizzazioni, come sottolinea Marco Stratta, Direttore dell’organizzazione: "Oggi, per abilitare una guardia particolare giurata dal momento dell’assunzione, l’attesa può variare da 90 giorni fino a sei mesi. È evidente che siamo davanti a un impianto normativo da rivedere nella sua interezza"

Confedersicurezza avverte che questa situazione sta diventando insostenibile per le imprese: senza una netta accelerazione delle procedure autorizzative, si rischia lo stallo. Il settore potrebbe non riuscire a garantire nemmeno le sostituzioni del personale già operativo, con gravi ripercussioni sui servizi resi a cittadini, enti e imprese. 

"Serve un intervento urgente – concludono Uniti e Stratta – per evitare che il sistema della sicurezza privata collassi sotto il peso di norme datate e tempi amministrativi inaccettabili, proprio mentre il Paese richiede più tutela, controllo e presidio del territorio"