19 novembre 2020


  Rinnovo CCNL Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari 


AGCI Servizi, ANIVP, ASSIV, Confcooperative-Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi e UNIV, Unione Nazionale Imprese di Vigilanza Privata, hanno emanato un comunicato congiunto che sancisce la volontà di proseguire le trattative per il rinnovo del CCNL per dipendenti da Istituti e Imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari, seppur in un momento di estrema difficoltà ed incertezza economica che non consente una rapida chiusura del negoziato.


"E' l'unica strada possibile, allo stato - dichiara Anna Maria Domenici, Segretario Generale di UNIV, aderente a Federsicurezza.  "In uno scenario incerto sulla tenuta economica dello stesso sistema paese, oltre che della sicurezza privata nello specifico delle sue problematiche, non possiamo in tempi rapidi chiudere positivamente la trattativa per il rinnovo del CCNL. Ci rendiamo conto che parlare di 'tempi rapidi' suoni fuori luogo dopo 5 anni di negoziato, ma in questo momento storico non possiamo assumere impegni che le nostre imprese potrebbero non essere in grado di onorare. L'orizzonte programmatico con il quale si confrontano oggi le imprese non è infatti nè quinquennale nè annuale: ormai si naviga a vista, con business plan mensili, quando va bene. Non intendiamo però interrompere la trattativa: chiediamo solo di procedere su strade di fattibilità condivisa".


Di seguito e in allegato il Comunicato congiunto
"Nella consapevolezza delle gravi problematiche che il nostro settore si trova ad affrontare a causa della nuova emergenza Covid, riteniamo doveroso fare il punto con i nostri associati sullo stato delle trattative per il rinnovo del CCNL per dipendenti da Istituti e Imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari.

Gli incontri con le organizzazioni sindacali sono iniziati nel settembre del 2016, e fin da subito si è evidenziata un'enorme distanza fra la piattaforma rivendicativa delle OO.SS. e le esigenze delle nostre aziende, che da tempo stanno affrontando un mercato non solo libero, ma fortemente aggressivo e caratterizzato, come altri comparti a forte intensità di mano d’opera, da una progressiva riduzione dei margini operativi.

In questo scenario, le Associazioni datoriali hanno avanzato alcune proposte normative, finalizzate a recuperare efficienza organizzativa e competitività economica, nel contempo cercando di accogliere le numerose richieste di parte sindacale su modifiche strutturali.

Il negoziato, molto difficile, ha avuto momenti di interruzione, di ripresa, di accelerazione, e di tentativi di parte datoriale volti a chiudere accordi “ponte”, capaci di traghettare in condizione di “pace sociale” la revisione profonda del contratto e dare nel frattempo un ristoro economico ai lavoratori. Ma anche questo approdo, che in qualche momento ci è sembrato molto vicino, si è nuovamente allontanato, tant’è che loro malgrado, le associazioni datoriali, nella riunione del 21 ottobre 2020 hanno dovuto comunicare alle OO.SS. l’impossibilità di procedere in tempi stretti ad una positiva chiusura della trattativa.

Attualmente la fase di totale incertezza sul futuro della tenuta economica del nostro Paese e quindi delle nostre aziende, dovuta al permanere della crisi pandemica, ci spinge ad un'estrema cautela nell’assumere impegni che potremmo non essere in grado di mantenere. Ciononostante, ritenendo che lo strumento contrattuale sia indispensabile alle nostre aziende e al mercato, sia per la certezza dei rapporti che per la crescita del comparto, non abbiamo voluto interrompere la trattativa, cercando però di incanalarla verso scelte concrete e soprattutto percorribili, secondo principi di realtà che non possono prescindere dalla situazione contingente.

Questo è un ulteriore tentativo che richiederà da entrambe le parti un rinnovato sforzo di studio e mediazione, ed un'attitudine libera da rigidità ideologiche, che permetta di raggiungere l’equilibrio fra istanze datoriali e sindacali per il bene di aziende e lavoratori".